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DiDr. Aleo

INTOLLERANZE ALIMENTARI

Le IA sono spesso causa di una serie di disturbi che traggono origine dalla incapacità dell’organismo di digerire completamente alcuni alimenti, che vengono degradati soltanto a livello di macromolecole, non utilizzabili né per la produzione di energia né per la crescita cellulare.

Il loro accumulo nel tempo lungo la parete intestinale, è causa di processi infiammatori.

L’intestino perde la sua funzione di “filtro”, e tali processi si estendono ad altri organi compromettendone la perfetta efficienza.

E’ una sorta di lenta e graduale intossicazione che si manifesta con una sintomatologia assai varia: problemi intestinali, gastriti, ritenzione idrica, senso diffuso di stanchezza, cefalea, manifestazioni cutanee, mialgia e dolenzia articolare ricorrente, disordini del peso corporeo sia in eccesso che in difetto.

Presso il nostro centro è possibile effettuare il test genetico e il test del respiro (H2 Breath test).

Partendo dall’esito finale dell’analisi, dato che le intolleranze alimentari sono tipicamente dose-dipendente, vengono indicati i consigli nutrizionali che consentono da subito la rotazione degli alimenti (evitando pericolose eliminazioni) e suggeriscono il percorso alimentare che la persona dovrà seguire. La proposta è indirizzata al graduale recupero della tolleranza e non all’eliminazione di determinati alimenti.

 

INTOLLERANZA AL LATTOSIO

Cosa è l’intolleranza al lattosio

Negli individui che presentano intolleranza al Lattosio, il consumo di latte e latticini provoca disturbi gastrointestinali quali gonfiore, dolori, crampi, diarrea, nausea e spossatezza. Di norma, il Lattosio, una volta ingerito, viene scisso nei due zuccheri che lo compongono: Galattosio e Glucosio che vengono utilizzati in funzioni fondamentali per il nostro organismo.

Se non viene compiuto questo processo digestivo, gli zuccheri non digeriti si accumulano nell’intestino, richiamando liquidi e dando origine ad un processo di fermentazione dovuto all’azione della flora microbica intestinale: da qui la serie di disturbi citati in precedenza.

 

 LE CAUSE DELL’INTOLLERANZA

La causa di tutto ciò è da attribuirsi alla mancanza o ad una ridotta presenza dell’ enzima, Lattasi deputato alla scissione del Lattosio nei due zuccheri presenti nel latte e nei latticini. Tale intolleranza al Lattosio può essere di tipo Primario o Secondario.

Intolleranza di tipo Primario

In questo caso, l’organismo non produce l’enzima Lattasi per una malformazione genetica. Questo viene rilevato in circa il 15/20% dei casi esaminati.

Intolleranza di tipo Secondario o Transitoria

Si riscontra :

– In caso di una riduzione della presenza di Lattasi e quindi insufficiente a completare il processo digestivo. Questo può avvenire per un processo naturale o a causa del regime alimentare adottato.

– In presenza di infezioni o lesioni del tratto intestinale.

 

Il Test del respiro ( H2 Breath Test)

Principio: se si è in presenza di Intolleranza, gli zuccheri non digeriti fermentano producendo Idrogeno. Le pareti intestinali assorbono questo gas, consentendone l’eliminazione attraverso la respirazione.

Con il test del Respiro, si analizzano i picchi di concentrazione di Idrogeno nell’aria espirata dopo aver fatto ingerire del Lattosio.

Tale metodo consente di diagnosticare sia i casi di Intolleranza Primaria che secondaria o Transitoria.

 

PREDISPOSIZIONE ALLA MALATTIA CELIACA

La Malattia Celiaca (o Celiachia) è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

Oggi il glutine è uno dei più diffusi ed abbondanti componenti della dieta ed è presente in cereali quali avena, frumento, farro, grano khorasan (di solito commercializzato come Kamut®), orzo, segale, spelta e triticale.

Si tratta di una delle patologie autoimmuni più comuni nei paesi occidentali ed è una condizione clinica che persiste lungo tutto l’arco della vita. Nel 90% dei casi è associata alla presenza di antigeni HLA DQ2 e nei restanti casi ad HLA DQ8. La celiachia è associata anche a diverse manifestazioni extra-intestinali, come cefalee o anemie, e può avere importanti effetti sull’apparato riproduttivo.

In caso di negatività del test si può essere certi dell’assenza di malattie, mentre nel caso di positività al test genetico si può procedere ad ulteriori analisi di approfondimento.

 

NUTRIGENETICA

La Nutrigenetica è una disciplina che studia come le variazione genetiche di un individuo influenzano la risposta a particolari nutrienti e tossine nella dieta. Questa scienza permette di consigliare la quantità e la qualità di nutrienti di cui ciascuno ha bisogno in base al proprio DNA.

I nostri test genetici permettono di scoprire come l’organismo è in grado di metabolizzare e rispondere a specifiche sostanze.

In ambito nutrizionale è possibile determinare quali e quanti sono i nutrienti necessari, sia in termini di quantità minime di vitamine e minerali, sia di quantità massime di sostanze tollerabili da ciascuno (grassi saturi, caffeina, sale, zuccheri, ecc…). I test possono essere inoltre rivolti al benessere di specifiche funzionalità dell’organismo, permettendo di definire un trattamento personalizzato, sia topico che nutraceutico.

Offriamo la possibilità di scegliere la combinazione di analisi genetiche più opportune per la propria  pratica clinica e proponiamo una consulenza su quali mutazioni analizzare e tipi di geni da integrare.

Tra gli strumenti a disposizione per questo tipo di disciplina, utilizziamo la piattaforma di sequenziamento SEQUENOM. Questa piattaforma presenta una precisione assoluta nella lettura degli SNPs, grazie all’utilizzo della più moderna tecnologia ad oggi disponibile per la lettura del DNA, unendo la spettrometria di massa alla chimica fine del sequenziamento (tecnologia MALDI-TOF).

 

Dott. Giuseppe Aleo

DiDr. Aleo

COMPOSIZIONE CORPOREA

 

Per definire in modo corretto lo stato di forma di un individuo, occorre chiaramente analizzare la composizione corporea, stimare cioè la percentuale di Massa Magra (peso di tutto cio’ che non è grasso: apparato scheletrico, organi, muscoli, ecc) nonché la quantità di liquidi (valutare dunque qual è l’acqua da consigliare, se è necessario un drenante ecc.) e la percentuale di Massa Grassa, è l’unico modo per definire il peso ideale. Per valutare le percentuali di tali “compartimenti corporei” esiste una metodica veramente attendibile e valida (numerose sono le pubblicazioni scientifiche a supporto): la bioimpedenziometria (BIA).

 

Che cos’è la BIA

Si tratta di una tecnica del tutto indolore che si esegue applicando quattro elettrodi cutanei: una coppia sul dorso della mano e una coppia sul dorso del piede. I cavetti dell’analizzatore sono collegati con pinzette agli elettrodi che iniettano un impulso di corrente alternata a 50 kHz d’intensità, innocua per i tessuti (400 mA).

Con la bioimpedenziometria, dunque si da precedenza alla qualità corporea piuttosto che alla quantità, questo perchè il benessere e lo stato di forma di un individuo derivano principalmente dal corretto equilibrio idro-elettrolitico, ovvero dalla normoidratazione associata a una buona massa muscolare e infine da una modesta quantità di massa grassa.

 

Vantaggi

Attraverso la bioimpedenziometria è possibile:

– discriminare durante la perdita di peso, se sta diminuendo la Massa Grassa o più semplicemente i liquidi corporei o entrambi;

– valutare la quantità di massa muscolare in funzione di una adeguata alimentazione e un’ attività sportiva finalizzata alla tonificazione muscolare (si assiste in tal caso ad un aumento di peso , ma di qualità);

– giustificare, il perchè dopo un allenamento costante nel tempo, l’ago della bilancia stenta a scendere ma le circonferenze (vita, fianchi) diminuiscono (aumento massa muscolare e diminuzione massa grassa).

 

Analisi composizione corporea pluricompartimentale con Analizzatore Impedimed DF50

L’analisi della composizione corporea diventa importante se permette di valutare le variazioni dei vari compartimenti nelle diverse condizioni.
Ad esempio riguardo i fluidi corporei, la sola valutazione della TBW (Acqua totale) non fornisce informazioni specifiche sulla variazione della composizione corporea. Informazioni dettagliate sullo stato di salute possono essere ottenute solo quando vengono analizzati i compartimenti Intra ed Extracellulari della FFM (massa magra) quali ICW Fluidi Intracellulari, ECW Fluidi Extracellulari quindi la relativa componente metabolicamente attiva che è la BCM Massa cellulare. I Fluidi Extracellulari aumentano in diversi stati patologici e l’edema solitamente è uno dei segnali più comuni.
Anche i valori dei fluidi intracellulari ICW (ICF) subiscono variazioni come ad esempio nella fase iniziale di patologie cardiache, renali ecc..

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Quando un soggetto perde peso che cosa perde? Perde Massa Tissutale Attiva, Fluidi Extracellulari o Adipe?

Il solo dato della FFM Massa Magra non è sufficiente per una corretta valutazione nutrizionale e dello stato fisico in generale.

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Dott. Giuseppe Aleo